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Soluzione
Sì c’è differenza, anche se minima in alcuni casi.

Intanto, a parità di produttore, le buste da conservazione in genere richiedono meno tempo rispetto a quelle da cottura.

In realtà però la differenza di tempo di saldatura delle buste sottovuoto dipende da diversi fattori.
Oltre fatto che si tratti di una busta da cottura o da conservazione, come hai già detto, molto dipende anche:
  • dal materiale con cui è composta;
  • dallo spessore della busta che devi saldare;
  • dalla barra saldante;
  • dal modo in cui la confezionatrice gestisce la fase di saldatura.
Per esempio, alcune macchine riscaldano la barra solamente nel momento in cui termina il ciclo di vuoto, altre invece hanno una sorta di preriscaldamento che può iniziare...
Buona sera x quanto riguarda la saldatura delle buste dipende dal tipo e da quanti grain dichiarano di spessore che nn sempre sono veritieri buste da conservazione sono diverse da quelle da cottura o quelle da dry age cmq l importante è che facendole prove la saldatura risulti limpida,pulita e omogenea ma x esperienza tante macchine accompagna hanno un teflon nn di qualità che nn fa avere questo effetto pulito .spero di essermi spiegato b serata
 
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Reazioni: Marco Mandaliti
Sì c’è differenza, anche se minima in alcuni casi.

Intanto, a parità di produttore, le buste da conservazione in genere richiedono meno tempo rispetto a quelle da cottura.

In realtà però la differenza di tempo di saldatura delle buste sottovuoto dipende da diversi fattori.
Oltre fatto che si tratti di una busta da cottura o da conservazione, come hai già detto, molto dipende anche:
  • dal materiale con cui è composta;
  • dallo spessore della busta che devi saldare;
  • dalla barra saldante;
  • dal modo in cui la confezionatrice gestisce la fase di saldatura.
Per esempio, alcune macchine riscaldano la barra solamente nel momento in cui termina il ciclo di vuoto, altre invece hanno una sorta di preriscaldamento che può iniziare prima della fine del ciclo o durante. Altre ancora proseguono il riscaldamento anche dopo, cioè sfruttano il tempo in cui viene reimmessa l’aria finché la barra non ritorna in posizione. Alcune confezionatrici adottano addirittura tutti e tre i metodi.

Però il parametro di saldatura corretto della propria macchina sottovuoto lo si trova facendo dei tentativi, dipendentemente dai fattori che ho appena elencato.

In ogni caso, come ha già detto anche Andrea, l’importante è che alla fine del processo si ottenga una saldatura lineare e omogenea, con la trama della controbarra ben visibile e ordinata. Una saldatura perfetta dovrebbe mantenere la trasparenza originale della busta, senza presentare sbavature, bolle o essere visibilmente “cristallizzata” o addirittura diventare bianca, perché vorrebbe dire che il tempo è di saldatura è troppo lungo.

Diciamo che deve risultare molto simile alla saldatura di fabbrica che vedi nella “cornice” della busta.

L’obiettivo è sostanzialmente questo:

saldatura busta sottovuoto.jpg
 
Però il parametro di saldatura corretto della propria macchina sottovuoto lo si trova facendo dei tentativi, dipendentemente dai fattori che ho appena elencato
Grazie ad entrambi,
la mia curiosità nasce dal fatto che la mia macchina a campana Valko (come immagino altre) permette di selezionare il tempo di saldatura che attualmente ho programmato a 3. Scelta fatta appunto basandomi sull'esperienza ma dato che io adoro gli schemi precisi 😅 pensavo che esistesse una guida con suggerimenti in base allo spessore del sacchetto e materiale di produzione, ad esempio i sacchetti cook and chill di Orved o i nuovissimi fatti di materiale organico
 
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Reazioni: Marco Mandaliti
si, prima di cominciare con le cotture sottovuoto avevo impostato il tempo a 2.5, poi spostato a 3 per i sacchetti da cottura

Puoi sfruttare i programmi per impostare tempi di saldatura diversi senza dover entrare nelle impostazioni del ciclo di vuoto e cambiare ogni volta. ;)


che marca e spessore usate le buste

Generalmente 80-90 µm


io x fare una buona chiusura ho impostato 4.5 sec
Sulla mia macchina dice 1,8 secondi per la conservazione e 2 per la cottura…secondo voi sono pochi?

Il tempo non è un parametro di riferimento che va bene per tutti, perché come dicevo prima ogni confezionatrice gestisce la saldatura in modo diverso.

Il parametro di saldatura corretto è quello che vi consente di ottenere una saldatura come quella che vedete nella foto qui sopra. :)
 
Puoi sfruttare i programmi per impostare tempi di saldatura diversi senza dover entrare nelle impostazioni del ciclo di vuoto e cambiare ogni volta
magari, ma nella mia Valko Favola non ci sono programmi solo tempo saldatura e vacuum
Generalmente 80-90 µm
le buste che utilizzo sono di 2 tipi, 90μm e 95μm e le Orved che hanno un' etichetta ancora + dettagliata con range di utilizzo e colore differente
 
Quindi la saldatura deve risultare al tatto come la cornice della busta?

Non al tatto ma l'aspetto dev'essere simile, ma che comunque cambia a seconda di come sono fatte barra e controbarra. È importante che sia precisa e omogenea.


nella mia Valko Favola non ci sono programmi solo tempo saldatura e vacuum

È quello che intendevo, puoi impostare per esempio:
  • P1 a 99% con tempo 2.5 per le buste da cottura;
  • P2 a 99% con tempo 1.8 per le buste da conservazione;
  • P3 a E9 con tempo 2.5 per le buste da cottura;
  • P4 a E9 con tempo 1.8 per le buste da conservazione;
  • P5 a E9 con tempo 0 per le disaerazioni.
Poi quando (e se) prenderai una macchina un più evoluta avrai da divertirti con i parametri dei programmi ;)
 
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Reazioni: Vittorio Pannelli