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L'abitudine ad andare sempre di corsa e la convinzione che non abbiamo bisogno di leggere i manuali d'uso delle attrezzature con cui lavoriamo, spesso possono causarci problemi inaspettati.
Alcune macchine hanno funzioni aggiuntive o nascoste che spesso rimangono sconosciute per anni, proprio perché non troviamo mai il tempo di studiarne il funzionamento per intero.
Mi ci butto anch'io nel mucchio: un po' perché sono pigro, un po' perché a volte mi ritrovo con degli strumenti già utilizzati in passato.
Magari però, nel tempo quegli stessi strumenti che credo di conoscere, hanno ricevuto aggiornamenti del software e nuove funzioni. E a tutti gli effetti non sono più lo stesso prodotto che conoscevo io, anche se apparentemente sono identici ai modelli precedenti.
Quindi non mi viene in mente di dare un'occhiata ai consigli del produttore, perché do per scontato di conoscere già quello che ho per le mani. Ma non è sempre così!
Oggi per esempio, mentre toglievo alcune buste di giardiniera dall'acqua a fine cottura mi sono reso conto di una cosa che, io ormai do per scontata, ma vi assicuro che la maggior parte dei cuochi la ignora totalmente.
In questo caso specifico, posso dire che nella maggior parte dei casi, il Circolatore Termico a Immersione non riceve le attenzioni che merita.
Forse perché è un macchinario piuttosto semplice, nato "per vivere" nell'acqua. D'altronde non è altro che uno scatolotto per tenere insieme una resistenza, un termometro a sonda e una pompa (o una ventola) che fa circolare l'acqua in cui viene immerso.
Quello che però noi cuochi ignoriamo, non essendo tecnici, è che la gestione di questi 3 elementi è affidata a un insieme di componenti elettronici molto simili a quelli di un computer.
E come in ogni computer, questi componenti generano calore. Questo calore di conseguenza dev'essere velocemente smaltito in qualche modo, per mantenere costante la funzionalità di tutto il sistema.
Sapete come si fa a smaltire il calore, spingendolo via il più velocemente possibile? Esatto!! Con una ventola!
Dentro il nostro scatolotto, oltre alla parte elettronica c'è anche una ventola che serve proprio a questo scopo.
Dove voglio arrivare quindi?
Voglio farvi ragionare sull'importanza di raffreddare l'acqua alla fine di una cottura ad alta temperatura quando non la riutilizzate subito. Perché lo scopo della ventola interna non è solamente quello di allontanare il calore, ma anche di non permettere all'umidità di depositarsi sui componenti elettronici.
E generalmente, quando il circolatore si ferma perché la cottura è terminata, anche la ventola smette di funzionare.
Perciò il modo più efficace per evitare disastri, è togliere immediatamente il circolatore dall'acqua appena termina la cottura.
Ma questo non è sempre possibile. Vuoi perché in quel momento non hai abbastanza tempo, o magari perché sei nel pieno del lavoro e non c'è un posto libero dove poterlo appoggiare.
Un altro metodo efficace, che uso sempre quando non ho tempo, è quello di far ripartire subito il CTI impostandolo alla temperatura minima e lasciandolo funzionare finché non ho modo di toglierlo dall'acqua.
Ma siccome anche questo potrebbe portare via del tempo prezioso, alcuni produttori hanno pensato di aggiungere al CTI una funzione dedicata al raffreddamento dell'acqua. In pochi secondi si fa partire il programma e non dovremo più preoccuparci di danneggiare il nostro circolatore!
Adesso magari qualcuno starà pensando che questa funzione può essere utile anche quando dobbiamo passare a una cottura che richiede temperature più basse di quella appena conclusa. Tenete presente però che il raffreddamento avviene solamente per inerzia del naturale scambio termico tra l'acqua e l'ambiente esterno. Il CTI non fa altro che mantenere l'acqua in circolo ed eventualmente avvisarci una volta che la temperatura è scesa al valore impostato. Perciò potrebbe impiegarci anche diverse ore, specialmente se non abbiamo tolto il coperchio!
In questo caso è meglio togliere una parte di acqua e sostituirla con quella fredda di rubinetto.
In compenso, questa funzione è molto utile quando non c'è urgenza di immergere subito le nuove buste o quando i sacchetti non sono ancora pronti per iniziare a cuocere. Sempre se l'acqua è ancora troppo calda, ovviamente.
Ora mi piacerebbe sapere come vi comportate voi quando vi trovate in questa situazione.
Fate parte di quella piccola percentuale di cuochi che era già a conoscenza di ciò che vi ho appena raccontato o avete sempre lasciato il vostro povero CTI fermo nell’acqua come se niente fosse?
Quindi le domande sono due:
Se invece state pensando "questo non è il mio caso perché io faccio solo cotture a bassa temperatura", la prossima volta che accendete il CTI per cuocere delle verdure o del pollo, osservate a che temperatura inizia a essere visibile il vapore!
Scommettiamo che cambierete idea?
Alcune macchine hanno funzioni aggiuntive o nascoste che spesso rimangono sconosciute per anni, proprio perché non troviamo mai il tempo di studiarne il funzionamento per intero.
Mi ci butto anch'io nel mucchio: un po' perché sono pigro, un po' perché a volte mi ritrovo con degli strumenti già utilizzati in passato.
Magari però, nel tempo quegli stessi strumenti che credo di conoscere, hanno ricevuto aggiornamenti del software e nuove funzioni. E a tutti gli effetti non sono più lo stesso prodotto che conoscevo io, anche se apparentemente sono identici ai modelli precedenti.
Quindi non mi viene in mente di dare un'occhiata ai consigli del produttore, perché do per scontato di conoscere già quello che ho per le mani. Ma non è sempre così!
Oggi per esempio, mentre toglievo alcune buste di giardiniera dall'acqua a fine cottura mi sono reso conto di una cosa che, io ormai do per scontata, ma vi assicuro che la maggior parte dei cuochi la ignora totalmente.
In questo caso specifico, posso dire che nella maggior parte dei casi, il Circolatore Termico a Immersione non riceve le attenzioni che merita.
Forse perché è un macchinario piuttosto semplice, nato "per vivere" nell'acqua. D'altronde non è altro che uno scatolotto per tenere insieme una resistenza, un termometro a sonda e una pompa (o una ventola) che fa circolare l'acqua in cui viene immerso.
Quello che però noi cuochi ignoriamo, non essendo tecnici, è che la gestione di questi 3 elementi è affidata a un insieme di componenti elettronici molto simili a quelli di un computer.
E come in ogni computer, questi componenti generano calore. Questo calore di conseguenza dev'essere velocemente smaltito in qualche modo, per mantenere costante la funzionalità di tutto il sistema.
Sapete come si fa a smaltire il calore, spingendolo via il più velocemente possibile? Esatto!! Con una ventola!
Dentro il nostro scatolotto, oltre alla parte elettronica c'è anche una ventola che serve proprio a questo scopo.
Dove voglio arrivare quindi?
Voglio farvi ragionare sull'importanza di raffreddare l'acqua alla fine di una cottura ad alta temperatura quando non la riutilizzate subito. Perché lo scopo della ventola interna non è solamente quello di allontanare il calore, ma anche di non permettere all'umidità di depositarsi sui componenti elettronici.
E generalmente, quando il circolatore si ferma perché la cottura è terminata, anche la ventola smette di funzionare.
Perciò il modo più efficace per evitare disastri, è togliere immediatamente il circolatore dall'acqua appena termina la cottura.
Ma questo non è sempre possibile. Vuoi perché in quel momento non hai abbastanza tempo, o magari perché sei nel pieno del lavoro e non c'è un posto libero dove poterlo appoggiare.
Un altro metodo efficace, che uso sempre quando non ho tempo, è quello di far ripartire subito il CTI impostandolo alla temperatura minima e lasciandolo funzionare finché non ho modo di toglierlo dall'acqua.
Ma siccome anche questo potrebbe portare via del tempo prezioso, alcuni produttori hanno pensato di aggiungere al CTI una funzione dedicata al raffreddamento dell'acqua. In pochi secondi si fa partire il programma e non dovremo più preoccuparci di danneggiare il nostro circolatore!
Adesso magari qualcuno starà pensando che questa funzione può essere utile anche quando dobbiamo passare a una cottura che richiede temperature più basse di quella appena conclusa. Tenete presente però che il raffreddamento avviene solamente per inerzia del naturale scambio termico tra l'acqua e l'ambiente esterno. Il CTI non fa altro che mantenere l'acqua in circolo ed eventualmente avvisarci una volta che la temperatura è scesa al valore impostato. Perciò potrebbe impiegarci anche diverse ore, specialmente se non abbiamo tolto il coperchio!
In questo caso è meglio togliere una parte di acqua e sostituirla con quella fredda di rubinetto.
In compenso, questa funzione è molto utile quando non c'è urgenza di immergere subito le nuove buste o quando i sacchetti non sono ancora pronti per iniziare a cuocere. Sempre se l'acqua è ancora troppo calda, ovviamente.
Ora mi piacerebbe sapere come vi comportate voi quando vi trovate in questa situazione.
Fate parte di quella piccola percentuale di cuochi che era già a conoscenza di ciò che vi ho appena raccontato o avete sempre lasciato il vostro povero CTI fermo nell’acqua come se niente fosse?
Quindi le domande sono due:
- Sapevate già che l'umidità che si crea dal vapore rovina il CTI?
- Cosa fate di solito quando non avete altro da cuocere subito o non avete tempo di "smontare"?
Se invece state pensando "questo non è il mio caso perché io faccio solo cotture a bassa temperatura", la prossima volta che accendete il CTI per cuocere delle verdure o del pollo, osservate a che temperatura inizia a essere visibile il vapore!
Scommettiamo che cambierete idea?