Ciao Monica, ti rispondo io perché la spiegazione è lunga e in questo periodo Walter è piuttosto impegnato.
Quando si devono cuocere delle verdure sottovuoto, normalmente si ha sempre la convinzione che
85°C sia la temperatura di cottura ideale.
Questa temperatura rientra in un intervallo (82-85 °C) entro cui si scatenano processi chimici e fisici che contribuiscono all’
intenerimento della cellulosa, componente che permette alle verdure crude di mantenere la rigidità.
Quando applichiamo un trattamento termico, consideriamo gli ortaggi "
cotti" nel momento in cui raggiungono un grado di
morbidezza accettabile per la masticazione.
Quello che però non consideriamo, è il fatto che la temperatura più bassa applicabile a un alimento non è detto che sia la migliore.
Ti spiego subito il motivo.
Cuocendo a
85 °C, che è la più bassa utilizzabile,
riduci di molto le probabilità di errore. Questo avviene perché i processi che danno origine all'intenerimento
sono molto lenti, garantendo un margine d'errore molto ampio.
Cosa significa esattamente?
Significa che se cuoci un carciofo carciofi per 40 e uno per 45 minuti, difficilmente sentirai una differenza di consistenza tra i due. Ovviamente questo dipende sempre dallo spessore e da altri fattori legati al prodotto.
Ecco perché vedi molti cuochi e pseudo guru consigliare questa temperatura per quasi tutti vegetali, perché non sanno gestire un margine d'errore più alto.
Sicuramente gli 85 °C ti danno questo grande vantaggio, infatti anch’io, Walter e Marco, agli inizi eravamo convinti che non si potesse fare di meglio.
Ma col tempo ci siamo dovuti ricredere, perché ci siamo ritrovati in situazioni critiche, in cui dovevamo per forza accelerare la produzione. Quindi abbiamo alzato la temperatura di cottura per accorciare i tempi.
In pratica da una necessità lavorativa, ci siamo accorti che
la cottura a 92 °C, oltre a darci un prodotto di
pari qualità organolettiche (se non addirittura migliori), ci poteva garantire
ulteriori benefici.
Infatti oggi che cuociamo buona parte delle verdure a
92°C ci possiamo permettere di
anticipare le cotture successive,
riducendo anche i tempi di lavoro sull'intera giornata.
Questo perché il carciofo cotto a questa temperatura è praticamente identico a un carciofo cotto a 85 °C per più tempo.
Sotto l'aspetto nutrizionale invece, dalle informazioni di cui disponiamo
sembrerebbe che sia addirittura meglio.
Infatti, secondo delle analisi fatte in laboratorio, risulterebbe che con una cottura breve a temperatura leggermente più alta, ci sia una minor perdita di vitamine e sali minerali.
Questa informazione però non l'abbiamo ancora potuta verificare, ma è molto plausibile.
Inoltre c'è anche un ulteriore vantaggio da tenere in considerazione: una
temperatura più alta, quando non altera le qualità del prodotto, è anche sinonimo di una
maggiore garanzia igienico sanitaria.
Di conseguenza oltre a servire un cibo più sicuro puoi anche aumentare la shelf-life. Naturalmente a patto che il tuo modo di lavorare sia sempre rigorosamente conforme alla
CPI.
Nel tuo caso però, se decidi di cuocerli a 92 °C e vuoi mantenerli croccanti, dovrai fare delle prove riducendo i tempi finché non trovi la consistenza desiderata.