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Gerry Delle Donne

Autore del post
Chef di cucina
29
60
Propongo di seguito la mia idea di carbonara sottovuoto spero in altrettante vostre così da poterne discutere e confrontarci... Chissà ne esca una che ci metta d’accordo un po’ tutti! 😁

1500 g Uovo intero​
1200 g Tuorli​
337 g Pecorino​
337 g Parmigiano​
1500 g Guanciale​
14 g Sale​
Q.B. Pepe​
Emulsionare le uova con il pecorino unire un po’ di grasso del guanciale precedentemente stufato e frullare, imbustare creare dei cicli di disaerazione e mettere a cuocere.
Cottura 62 °C per 45 minuti.
Per un risultato più cremoso ovviamente a piacere vostro oscillare i gradi di cottura finì a 65 se si desidera una viscosità maggiore dell’uovo.
 
Ultima modifica di un moderatore:
si Michele confermo nella classica si, io ho optato per tuoro e uovo intero per avere una fluidità maggiore facendo grandi numeri ho bisogno di un prodotto ( più morbido) nulla ti vieta di usare solo tuorlo e comportarti come con quella fresca , unico appunto attento ai gradi di cottura per non rischiare di avere una crema un po’ troppo ‘spessa’ se usi solo il tuorlo .
 
Buongiorno,
Io la faccio spesso ma inbusto solo uova e formaggio. Per 150gr di pasta 1 uovo intero e due tuorli, 100gr di formaggio. 62x30m. La pancetta o guanciale saltato in padella a parte cosi da poter saltare la pasta dopo averla scolata. Unisco il tutto in una ciotola aggiusto di pepe...



20201209_171034.jpg
 
Propongo di seguito la mia idea di carbonara sottovuoto
Ciao Gerry
Innanzitutto grazie, vedo che stai prendendo manualità con la Community, sono contento.

La tua ricetta assomiglia anche alla mia, anch'io prediligo non avere solo tuorli per lo stesso motivo.

Poi è naturale che se per qualche occasione ce da modificare la ricetta le logiche sono sempre le stesse e ci si adegua.

Con il formaggio solitamente faccio 60%pecorino
40% parmigiano

Ma anche questo può variare a seconda degli ospiti.

Avete mai fatto un prova con uova diverse?
 
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Reazioni: Michele Rizzo
Un saluto a tutta la community. Premetto che questa ricetta non è mia e non l'ho nemmeno provata per garantirvi come è. Però prima di provarla magari un consiglio o una nota per migliorare il procedimento. Ve la descrivo: per 10/12 persone un kg di guanciale (lavato e spazzolato tolta la cotenna e parato) messo sotto vuoto e cotto a 68 gradi per 24 ore . Abbatterlo a 3 gradi. Con la cotenna e i ritagli faccio un'essenza guanciale esempio 200 grammi di scarto di guanciale 200 grammi di acqua confezzionare sottovuoto e cuocere a 85 gradi per 12 ore scolare a caldo e abbattere a 3 gradi poi decantare la parte grassa . Poi per la sala carbonara 250 grammi di torlo d'uovo- 220 grammi di essenza di guanciale- 60 grammi di pecorino - 60 grammi di parmigiano- 10 grammi di amido di mais - 10 grammi amido di riso . A questo punto unire tutti gli ingredienti omogeneamente con un frullatore- fare dei cicli di diseariazione inbustare portare il composto a 0 gradi poi condizionare sottovuoto e cuocere a 66 gradi per 1 ora e 30 mescolando ogni 15 minuti il contenuto della busta per poi abbattere a 3 gradi. Un po lungo ma in realtà sono tre cotture separate che a me sembrano giuste. Grazie 🙏🙏
 
Questa è la ricetta dello chef Pirrotta a detta di colleghi che l’hanno fatta è una vera bomba, a mio dire impegnativa come passaggi ma per chi ha delle moli di lavoro non indifferenti, ma volere è potere se si vuole si fa tutto.
Un saluto a tutti e scusate la mia assenza ma ho attraversato un periodo difficile …..leggervi e’ sempre un gran piacere .
 
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Reazioni: Domenico Babusci
Domenico dare un consiglio o aggiungere considerazioni a una ricetta del genere è più complesso di quanto può sembrare...

Non per sminuire nessuno, ma la base per la carbonara in sottovuoto non è altro che un apparecchio molto simile a quello per lo zabaione salato. Generalmente tutte le versioni che ho provato/assaggiato finora sono risultate tutte ottime, e onestamente devo dire di non averne ancora trovata una che spicca sulle altre.

Ogni versione è basata su un procedimento dettato principalmente da questioni organizzative, oltre ovviamente alle relative personalizzazioni della ricetta stessa.

La comodità di preparare la base per la carbonara in anticipo è sicuramente data dal fatto che durante il servizio si evitano dei passaggi che non solo rallentano il lavoro, ma che aumentano soprattutto il rischio di contaminazioni.
Questa tecnica infatti ci evita di dover maneggiare gusci d'uovo tra una comanda e l'altra, e ci consente di non mettere nel piatto un uovo che arriverà in tavola decisamente crudo (solo appena intiepidito). Questo perché il processo stesso porta alla pastorizzazione dell'apparecchio.
Quindi il nostro piatto sarà sicuro non solo nella sua riuscita ma anche sotto il profilo igienico-sanitario.

Poi c'è ovviamente anche il vantaggio della standardizzazione della ricetta, poiché tutte le porzioni saranno praticamente identiche e con un margine d'errore ridotto al minimo.
Insomma, parliamo di tutti vantaggi già di per sé caratteristici del sistema sottovuoto.

Dal mio punto di vista ritengo che una ricetta del genere non sia affatto adatta a tutte le realtà lavorative e che non sia solo questione di "volere è potere" (come diceva Gerry per "alleviare la critica", suppongo 😅).

Non tutti hanno la possibilità di tenere un CTI occupato per 24 ore per cuocere un guanciale stagionato, che poi andrà comunque tagliato in pezzi piccoli da arrostire in padella, andando a perdere quasi tutto il vantaggio della cottura sottovuoto.
Allo stesso tempo non vedo il motivo di diluire la base d'uovo aggiungendo un brodo fatto con i ritagli, che indubbiamente richiederà di essere addensato con l'aggiunta di amidi (come dimostra la ricetta). Il tutto, considerando che poi alla fine si prevede comunque di aggiungere un'ulteriore parte di acqua (quella di cottura della pasta), in mantecazione.
Sono tutti passaggi in più che, per esempio, in una cucina piccola e con poco personale, invece di agevolare il lavoro, lo complicano.

Per quanto mi riguarda, i pezzetti di guanciale li preferisco totalmente croccanti fino al cuore, quindi il passaggio in sottovuoto è totalmente inutile nel mio caso. Mentre per quanto riguarda il brodo, bisogna fare attenzione che nei ritagli non finiscano anche le parti di guanciale che generalmente sono rancide, a meno che non si abbia del tempo da perdere e soldi da buttare.

In sostanza, ti posso dire che questa ricetta non rispecchia affatto la nostra filosofia di lavoro poiché come diciamo sempre, il sottovuoto dev'essere un alleato che ci agevola il lavoro in cucina, non (al contrario) renderci schiavi!

Alla fine della fiera, è sempre bene sperimentare e fare tutte le prove del mondo per prendere dimestichezza e valutare che cosa è meglio per il proprio caso. Tutto ciò è fondamentale per mettere insieme il proprio metodo di lavoro con approccio scientifico. Ma ciò è possibile solo se si è in grado di fare le dovute valutazioni in maniera obiettiva, senza lasciarsi condizionare da fattori esterni o dalle mode! ;)
 
  • Grazie!
Reazioni: Michele Rizzo
E poi diciamoci la verità se non si è a Roma che senso ha proporre la carbonara?…e sicuramente lo chef pirrotta ideatore della ricetta avrà sicuramente 3/4 CTI e una ventina di cuochi :ROFLMAO:
P.s. Non mi offendete 😅
 
Scusami Marco non volevo fare nessuna considerazione ne volevo dare consigli anche perché non ne sono in grado
Detto questo avevo letto questa ricetta fatta anche da un referente di prestigio e volevo il vostro parere prima di provarla. Però io poi nel frattempo l'ho provata e mi sono reso conto che non andava bene per le mie esigenze di lavoro. Non perché non fosse buona ma proprio perché troppo farraginosa . Anche il guanciale non era un gran che per i miei gusti perché in genere una parte di guanciale la faccio rosolare un po' di più per la croccantezza cosa che non ho potuto fare con il guanciale cotto nel CTI ovvero non ho provato mi sembrava eccessivo cuocerlo per 48 ore e poi bruciarlo. Ringrazio Marco per aver puntualizzato sulla ricetta spiegando le difficoltà che si incontrano in un servizio del genere anche se avrei preferito che avesse risposto prima in modo che io non avessi provato nemmeno a replicare la ricetta. Comunque non ho sprecato niente. Rispondo a Michele si lo chef è Pirotta ma non posso rispondere a Stefano in quando io ho consumato lo zabaione in due giorni e il guanciale in verità era un po' di più e ho fatto un'altra preparazione dopo una settimana. Ed era praticamente intatto.
 
Ciao a tutti ☺️
Primo post quindi perdonatemi se commetto errori. ☺️ Avrei una domanda circa le ricette di carbonara.
È un gusto personale l’aggiunta di parmigiano al pecorino o la motivazione è tecnica?
grazie mille e un saluto :)
Monica
 
Scusami Marco non volevo fare nessuna considerazione ne volevo dare consigli anche perché non ne sono in grado

Assolutamente non devi scusarti di nulla, Domenico, ci mancherebbe!

Siamo tutti qui per il confronto: domandare è lecito, anzi direi doveroso. ;) Quindi non farti problemi, quando hai dubbi da chiarire chiedi pure.

Piuttosto ti chiedo scusa io perché tra un impegno e l'altro purtroppo ci era sfuggita la tua domanda e me ne sono reso conto soltanto ora, peccato non averti potuto rispondere per tempo.

In ogni caso, ho imparato a guardare il lato positivo degli eventi: tutto sommato è sempre bene sperimentare, almeno hai potuto verificare tu stesso le mie considerazioni. Ed è interessante sapere che, da quanto vedo, confermi tutto al 100% :)


Ringrazio Marco per aver puntualizzato sulla ricetta spiegando le difficoltà che si incontrano in un servizio del genere

Grazie a te (y)


una volta abbattuta quanto si può conservare?
non posso rispondere a Stefano in quando io ho consumato lo zabaione in due giorni

Lo chef in questione abbatte quasi tutto in negativo dopo la cottura in sottovuoto, quindi i tempi di conservazione sarebbero quelli consentiti per legge per i prodotti surgelati...



È un gusto personale l’aggiunta di parmigiano al pecorino o la motivazione è tecnica?

Ciao Monica!
Il motivo per cui alcune ricette prevedono l'uso del parmigiano è prettamente la necessità di dover "addolcire" il gusto del pecorino, che se troppo marcato potrebbe non piacere.
Sostituendo una parte di pecorino con il parmigiano si riduce la nota marcatamente piccante tipica di questo formaggio, che all'assaggio risulterà meno invadente.
 
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Reazioni: Monica Ceruti