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Pietro Balzanelli

Autore del post
Chef di cucina
49
26
Buona giornata a tutti voi.
Scusate se ritorno a parlare del polpo, ma prima della cottura in sottovuoto bisogna fare l’acidificazione?

Vorrei capire se conviene acidificare il polpo in acqua gasata, prima della cottura in sottovuoto.


Grazie 🙏
 
Ultima modifica di un moderatore:
Ciao Pietro,
Se la tua domanda è riferita alla sanificazione del prodotto, in realtà non ha alcun senso. E ti spiego subito anche il perché.

Prima di tutto, non c'è alcuna evidenza scientifica che un trattamento del genere sia in qualche modo utile allo scopo.

In secondo luogo, dire "acqua frizzante" vuol dire tutto e non vuol dire niente.
Il motivo è che le acque minerali in commercio hanno valori di pH diversi tra loro, e comunque non sufficientemente bassi.
La gradazione media di acidità si aggira da 6 fino anche a 8, mentre il valore massimo di acidità entro cui si riesce a contrastare la proliferazione batterica è pH 4,5.
E considerando che in genere si preferisce utilizzare acque economiche (giustamente per una questione di costi), questo valore tende a essere mediamente più alto.

Inoltre bisogna considerare anche altri fattori.

Una su tutte l'elevata volatilità dell'anidride carbonica disciolta, che viene in parte liberata nel momento in cui si toglie il tappo. E ciò accade in modo ancora più evidente durante i trasferimenti dell'acqua stessa dalla bottiglia ai contenitori.

Al massimo potrebbe essere utile per l'azione meccanica dell'anidride carbonica, per esempio per rimuovere i residui di sabbia. Ma su questo non ti posso dare conferme perché non abbiamo mai provato.

Oltre a ciò, per cuocere il polpo si usano temperature sufficientemente alte a contrastare la carica batterica.
Ma se proprio vuoi applicare un trattamento di bonifica preventivo, ha molto più senso immergere il prodotto per un minuto in acqua bollente.

Magari in futuro riusciremo a pubblicare un contenuto più dettagliato, per spiegare meglio come stanno realmente le cose.


A proposito: ho unito il post con l'altro che avevi messo nella sezione sbagliata, perché la domanda del primo era un po' più chiara. ;)
 
Se intendi quello della scottatura in acqua bollente, con i crostacei c'è il rischio di cuocerli troppo.
Poi con alcuni (tipo gli astici) potrebbe anche essere fattibile, ma non è adatto a tutti.
 
no intendo acidificare per contrastare l'ammoniaca presente nel gambero.
quindi acidificando l'acqua posso contrastare l'ammoniaca e quindi la carica batterica.
che ne pensi? grazie e buona serata.
 
Io acidifico con acqua che ha un pH 2.5 maggiormente la carne dopo la lavorazione per ripulirla da eventuali ossicini e scarti che si formano durante la lavorazione . Lo faccio anche con il pesce che ne lavoro molto meno. Questo come prima sanificazione prima di lavorare il prodotto, ma giustamente come dice Marco se vai di scottatura avrai sanificato nel mondo più giusto. Dimenticavo prima usavo anche l'acido ascorbico non avendo a disposizione un'acqua acida
 
no intendo acidificare per contrastare l'ammoniaca presente nel gambero.
quindi acidificando l'acqua posso contrastare l'ammoniaca e quindi la carica batterica.

A questo proposito non so dirti nulla di certo, perché personalmente preferisco lavorare il pesce in giornata.
Invece nei casi in cui ho necessità di stoccaggio prediligo quello surgelato a bordo, poiché, se ben selezionato, ritengo sia qualitativamente migliore rispetto al pesce fresco.

So che esistono trattamenti con l'anidride carbonica a livello industriale, ma non so se con l'acqua frizzante si riesca a ottenere lo stesso risultato.

In ogni caso, una decina di anni fa (o forse più) mi ero confrontato con alcuni colleghi che utilizzano questo metodo per contrastare l'istamina. Ma purtroppo non ho avuto modo di approfondire l'argomento, proprio perché non ne ho mai sentito la necessità.
Quindi non dico che non possa funzionare, anzi, tutto è possibile fino a prova contraria.

Riguardo ai batteri però, penso che sia un passaggio inutile.

Piuttosto, l'acqua frizzante la uso da sempre per il trattamento di alcuni vegetali che devo servire crudi oppure per "ripulire" le fave sbianchite e spellate.


Io acidifico con acqua che ha un pH 2.5

Ciao Domenico!

In che modo ottieni quel valore di acidità?

Se si tratta solo di sfruttare l'azione meccanica dell'anidride carbonica, è sufficiente un'acqua minerale qualsiasi. Basta che non sia solo "leggermente" frizzante.
 
Ciao Marco, io siccome ho un apparecchio che mi trasforma l'acqua da un pH 2.5 fino 11.5 cioè da acida forte ad molto alcalina, però senza aggiunta di anidride carbonica. Diciamo che non sfrutto l'azione meccanica della anidride carbonica , però essendo molto acida riesco ad abbassare molto la carica batterica . Ce l'ho su un rubinetto, per questo a bisogno , posso sanificare dal tavolo a un pezzo carne o una verdura ecc.
 
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Reazioni: Tiziano Boscolo
Capito.
Ma ne hai parlato con il tuo consulente H.A.C.C.P. di questo utilizzo? Cosa ne pensa?

Oltre a ciò, riguardo questa presunta "sanificazione", hai dei dati verificati?
Intendo se hai verificato l'efficacia di questo passaggio tramite analisi di laboratorio.

Te lo chiedo perché resto comunque abbastanza perplesso sull'efficacia di un "trattamento" del genere.
Il motivo è che gli ambienti acidi o alcalini sono ostili alla proliferazione batterica solo fintanto che l'alimento rimane immerso in un ambiente del genere oppure ne assume il grado di acidità.

Un esempio tipico che spiega bene il concetto è quello della giardiniera.

Se la cuoci in acqua bollente e la conservi nell'aceto, non si manterrà allo stesso modo di una sia cotta che conservata nell'aceto. E questo è in realtà il vero significato di "acidificare", cioè "rendere acido, far diventare acido". Ciò vuol dire fare in modo che l'alimento acquisisca acidità per tutto il suo volume, ossia fino al cuore del prodotto.
Questa condizione è ciò che consente la lunga conservazione di un prodotto del genere. ;)

Questo per dire che c'è differenza tra sanificare e contrastare la proliferazione batterica, che è ciò che avviene in un ambiente ostile per la riproduzione dei microrganismi, come appunto quelli acidi.
Mentre invece l'azione di "sanificare", per come la si intende in questo contesto, comporta proprio l'eliminazione di buona parte dei batteri e dei virus eventualmente presenti.

In realtà però, a livello legislativo la sanificazione è riferita solo agli ambienti:
sono attivita' di sanificazione quelle che riguardano il
complesso di procedimenti e operazioni atti a rendere sani
determinati ambienti mediante l'attivita' di pulizia e/o di
disinfezione e/o di disinfestazione ovvero mediante il controllo e il
miglioramento delle condizioni del microclima per quanto riguarda la
temperatura, l'umidita' e la ventilazione ovvero per quanto riguarda
l'illuminazione e il rumore.


📄 FONTE: D.M. n. 274/1997


In ogni caso, posso chiederti di condividere una foto dell'apparecchio insieme al nome del modello e chi lo produce? Sono curioso di capirne il funzionamento! :)


PS: scusa il discreto ritardo ma mi sono accorto solo ora che non avevo inviato la risposta... 😑
 
Ciao Marco, non è molto tempo che ho questa macchina, personalmente ho riscontrato solo le misurazioni dei relativi pH di uscita della acqua, che tra l'altro sono in linea con il dispositivo, tuttavia però non ho ancora chiamato il mio consulente H.A.C.C.P. per varie prove e tamponi. Tutto questo lo farò a breve ma solo per scrupolo personale in quanto è riportato sulle schede di utilizzo dell'acqua stessa. L'apparecchio è della Kangen K8 acqua a idrogeno molecolare, se fai una ricerca in rete ,credo sia facile da individuare, poi se riesco a fare una foto e mandartela, così potrai confrontare l'apparecchio. La parola acidificare come fai notare non è appropriata, perché con questo passaggio vado a bonificare la superficie, non acidifico il prodotto fino al cuore,ma resta molto comodo per me dopo aver lavorato un pezzo di carne su un tagliere, o magari sfilettato un pesce, ripulirlo dagli scarti di lavorazione e nel frattempo ho anche sanificato la superficie che è stata a contatto con i taglieri ecc. Esempio riportato nella loro prassi per la lavorazione di carne e pesce è quella di immergere 2/3 minuti in acqua 2.5, poi 2/3 minuti in acqua 11.5, e risciacquare con acqua 9.5. sembra macchinoso ma in realtà basta un semplice click.Un saluto a tutta la community ed è sempre un piacere. Anche se il lavoro mi ha un po' allontanato cercherò di essere più presente in futuro.grazie
 
scusate se mi intrometto ma si in molti testi si riporta la dicitura di acidificazione dei prodotti con acqua gasata che però è vero la sua azione sia piu meccanica che chimica
in altri si fa riferimento a soluzioni di acqua sale e zucchero con una percentuale di acido citrico
sinceramente non ne vedo il motivo se si seguono bene le prassi igieniche
io personalmente utilizzo strumenti sanificati e poi la cottura indiretta con una temperatura che garantisca la pastorizzazione è piu che sufficiente
 
Ciao Valentino,
posto che le CPI vanno sempre seguite in modo impeccabile a prescindere, quindi su questo siamo dello stesso parere, permettimi di rispondere alla tua riflessione per fare un po' di chiarezza.

Intanto, come già detto da Marco poco sopra, siamo d'accordo con te sul fatto che "un'acidificazione" intesa come nei testi che menzioni, con l'acqua frizzante, non serva assolutamente a nulla.

Infatti l'acidificazione la si ottiene quando lo scopo è far arrivare un certo valore (basso = acido) di pH fino al cuore del prodotto.
Questo è il reale significato di acidificazione, e si applica per esempio ai sottaceti (come diceva anche Marco), prodotti che poi risulteranno acidi al palato.

Se l'immersione in ambiente "acido" dura 10 minuti (o poco più) come fanno in molti, l'unico effetto che si ha è quello di mantenere inalterata la carica microbica. Ma ciò avviene soltanto per il tempo in cui il prodotto rimane in immersione.

Non si tratta mai di sanificazione, bonifica dell'alimento o riduzione della carica microbica, perché un'acidificazione di questo tipo potrebbe avere l'unico risultato di contrastarne lo sviluppo. E comunque sempre e solo per il tempo in cui l'alimento rimarrebbe all'interno dell'ambiente acido.

Perciò quando ti trovi di fronte a testi o qualsiasi altro materiale che stai consultando, tieni sempre presente questi concetti.
Dove trovi scritto diversamente, con buona probabilità dall'altra parte c'è una carenza di conoscenze e competenze che può compromettere la sicurezza e la salute di chi consumerà i cibi trattati nel modo descritto.

Per quanto riguarda la salamoia invece, il suo scopo è migliorare le qualità organolettiche del prodotto, non quello di sanificarlo come la presunta acidificazione di cui sopra.

Infatti il sale e lo zucchero hanno degli effetti positivi sull'alimento a cui viene applicata.

Ti chiedo però a quali testi fai riferimento nello specifico, perché non ci risulta nulla del genere.

Per nostra esperienza, in questi casi l'aggiunta di una componente acida, come gli acidi acetico o citrico, hanno anche una funzione di supporto nel contrastare una potenziale proliferazione batterica durante il trattamento, oltre che per altri motivi.

Il sale di per se è già un antibatterico, ma bisogna sempre tener conto del trattamento termico che poi si intende fare in un secondo momento. Quando i parametri di cottura si avvicinano molto alle temperature di rischio, acidificare la salamoia può essere una soluzione efficiente.

Detto questo, a livello di sicurezza il trattamento termico è sicuramente il migliore dei metodi per bonificare il prodotto.

Ma con l'aggiunta della salamoia prima della cottura, in molti casi si ottengono risultati organolettici decisamente superiori.
 
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Reazioni: Vittorio Pannelli
si certo non sono stato tanto a dilungarmi perchè su ogni cosa ci sarebbe da parlare ore le salamoie sono utili per altre cose intenerimento della carne ed altro anche se poi sono questioni di gusti su alcuni tagli perde il senso di masticabilità di alcuni tipi di taglio ma vabbè anche qui ore di discussioni
un testo che riporta quelle pratiche rivolto a persone del settore è sottovuoto tecniche evolute poi ce ne sono altri che attualmente non ricordo però parlano di acidificazione soprattutto del pesce in acqua gassata che come sappiamo fa il giusto per quanto riguarda il ph si sono ha conoscenza anche perchè per un periodo mi sono occupato di sott'oli e sottaceti e quel mondo lo conosco il sottovuoto come lo intendiamo noi ora è tutta un altra cosa bene grazie della vostra esperienza è un piacere parlare con chi è ferrato in materia e non leggere sempre cose contrastanti

grazie buona giornata
 
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Reazioni: Marco Mandaliti
Grazie per l'apprezzamento Valentino, ci fa molto piacere. (y)

Mi sono permesso di spostare in un nuovo post la seconda parte della risposta: in questo modo i vari argomenti sono meglio catalogati ed è più facile per tutti ritrovarli e consultarli ;)
 
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Reazioni: Pietro Balzanelli